Esempi di architettura – Case senza pareti

Case senza pareti? Modernismo e strutture flessibili per abitazioni che abbattono barriere fisiche e mentali

Se al momento di studiare un progetto architettonico vi chiedessero di rinunciare il più possibile alle pareti, come reagireste? Eppure le soluzioni che puntano a planimetrie fluide e capaci di dissolvere – o per lo meno ripensare – i confini tra interno ed esterno sono sempre di più numerose, in un tentativo di avvicinare l’uomo alla natura che lo circonda pur mantenendo il massimo del comfort.

Pioniera di questo stile è l’iconica casa Farnsworth, uno dei progetti più conosciuti di Mies van der Rohe ed esempio di edificio modernista in cui ogni elemento che lo compone è ridotto all’essenziale. Niente porte interne, quadri e mobile inutili e, soprattutto, abolizione dei muri perimetrali sostituiti da superfici in vetro per una visione praticamente ininterrotta del contesto naturale in cui la villa è inserita.

Negli ultimi anni, questa idea è stata declinata in tante forme e dimensioni a partire dalla piccola casa Ojalá che con i suoi 27 mq vuole essere un nido capace di dare ai propri inquilini una visione a 360° e dotata di un sistema di carrucole e manovelle che permettono di ottenere 1.000 diverse configurazioni interne. A ridurre le pareti in favore di un’apertura con proporzioni 2,66:1(quelle del Cinemascope) nella zona del patio è, invece, l’abitazione progettata dallo studio spagnolo Ohlab a Mallorca che punta a dare la massima continuità tra spazi interni ed esterni per sfruttare il più possibile la ventilazione naturale dell’isola.

Dello studio Formafatal è Art Villas, il resort in Costa Rica dalla forma volutamente “banale” di parallelepipedo, ma con una struttura esterna caratterizzata da setti scorrevoli che suddividono liberamente le diverse zone e una facciata verso l’oceano schermata da pannelli forati che si piegano, aprendo completamente la vista. Fantascientifica è la villa di Buenos Aires dove cemento, vetro traslucido e pannelli metallici si ispirano a un film di Tarkovsky e dove nel vuoto centrale tra i volumi dell’abitazione scintillano i riflessi verde-azzurri del vetro tramite il quale l’acqua filtra all’interno, raggiungendo gli spazi di distribuzione che portano ai quattro volumi della casa.

Dal punto di vista architettonico, queste case con le pareti ridotte all’essenziale sono senza dubbio affascinanti, almeno concettualmente, ma è inutile negare che presentano uno svantaggio evidente: risultano poco funzionali quando è necessario fare i conti con un clima non esattamente adatto a vivere con un costante influsso di aria proveniente dall’esterno. Tuttavia, rappresentano un’ottima fonte di ispirazione per i propri progetti, ad esempio sostituendo questi spazi vuoti con finestre ad alte prestazioni termiche, magari in combinazione con pareti mobili da aprire e chiudere a seconda delle esigenze degli abitanti della casa.

Per osservare alcune proposte di case senza pareti sfogliate la gallery: https://www.domusweb.it/it/architettura/gallery/2020/08/29/20-case-senza-pareti.html