Come fare la manutenzione di serramenti e porte antiche

Quando si ha a che fare con porte e portoni antichi da restaurare, magari con annesse maniglie e serramenti originali, è bene prima di fare qualsiasi cosa iniziare con una calma e attenta valutazione dei possibili interventi, al fine di riportare alla vita un pezzo di storia senza rischiare di comprometterlo. Come fare? In questo breve articolo troverai alcuni consigli su come agire in casi di questo tipo.

I serramenti, le porte e i portoni antichi possono essere molto usurati dal tempo e per questo motivo estremamente delicati. Il consiglio è sempre quello di maneggiare con molta cura la porta e tutti i suoi componenti. Il fatto di riuscire a mantenere inalterate le parti è direttamente connesso con l’identità stessa del pezzo e anche del luogo dove è inserito, perché nelle cose antiche si cela una memoria storica che è importante proteggere. Alcune parti, del resto, possono essere state perdute nel tempo, o risultare troppo danneggiate anche per un tentativo di recupero. Solo in questo caso il consiglio allora può essere quello di sostituire il pezzo, magari facendolo rifare su misura.

Recupero e manutenzione delle porte antiche

Oltre al serramento, anche la porta e il suo legno potrebbero necessitare una sistemata. Una delle prime cose a cui pensare sono i tarli, contro i quali si può procedere con l’eliminazione attraverso sottovuoto o inserendo sostanze tossiche per questi ospiti sgraditi. Poi si passa al risanamento del legno. Se ci sono zone marcescenti è imprescindibile eliminarle e se mancano altre parti si può pensare di farle ricostruire con legno di consistenza e tonalità simile da un restauratore professionista. Arriviamo così alle ultime finiture, cioè agli impregnanti e alle vernici. Qui ci vuole una valutazione attenta da parte di un falegname o un’altra persona con esperienza nel campo. Siccome alla fine il risultato deve essere armonico, il più delle volte bisogna togliere gli strati rimanenti (se presenti) delle vecchie vernici, per poter arrivare a rigenerare e nutrire il legno sottostante, che non va mai intaccato, per poi ricoprirlo con nuovi strati protettivi. L’olio di lino, ma anche la cera d’api, in questi casi svolgono una funzione altamente rigenerante, ma anche un semplice impregnante all’acqua è in grado di rinnovare e salvaguardare l’integrità del legno. Sopra a queste sostanze di base, poi si può pensare di stendere altri strati per modificare l’estetica o il colore della superficie, anche se il suggerimento resta quello di non alterare l’aspetto autentico della porta.

In ogni caso, se vuoi recuperare un’antica porta e se non sei un esperto non intervenire da solo, ma rivolgiti a fabbri, falegnami e restauratori professionisti, che ti sapranno aiutare a svolgere un lavoro a regola d’arte.