Dancing House, la casa danzante di Praga

La Tančící dům (Casa Danzante) si trova nella Città Nuova sul lungofiume nei pressi della Cattedrale dei Santi Cirillo e Metodio ed è sorta al posto di un edificio distrutto durante il bombardamento americano del 14 febbraio 1945. Costruita tra il 1992 e il 1996, si può affermare che già sul finire degli anni ‘80 molti architetti individuarono quell’angolo come il luogo perfetto in cui realizzare il proprio progetto più ambizioso.

Tra loro c’era anche Vlado Milunić, ceco di origine croata, che già nel 1986 parlò della propria idea con uno dei suoi vicini di casa, l’allora semi-sconosciuto Václav Havel, che tre anni dopo guiderà la Rivoluzione di Velluto e che, successivamente, verrà eletto primo presidente della Cecoslovacchia.

Grazie ai privilegi della sua posizione politica, Havel permise a Milunić di fare un sopralluogo del sito, auspicando la nascita di un centro culturale di rilevanza internazionale. Nel frattempo, la compagnia assicurativa olandese Nationale-Nederlanden aveva accettato di sponsorizzare il progetto, offrendo un budget quasi illimitato e dando a Milunić il compito di trovare un partner. Dopo qualche rifiuto, arrivò il sì di Frank Gehry, architetto canadese-americano di fama internazionale, nonché creatore del museo Guggenheim di Bilbao.

I due portarono avanti l’idea di base di Milunić, che prevedeva che l’edificio fosse suddiviso in due parti: una più statica, bloccata e un’altra, per contrasto, in movimento. Yin e Yang, vecchio e nuovo: la rappresentazione simbolica della transizione del Paese dal regime comunista al raggiungimento della democrazia.
Il nome originario era “Ginger e Fred”, poiché le linee della Casa Danzante ricordano una coppia di ballerini e si ispirano ai celebrerrimi Fred Astaire e Ginger Rogers. Questo nome, però, ebbe vita assai breve, rinnegato dal suo stesso creatore, che non voleva contaminare la purezza intellettuale di Praga con la cultura pop americana.

Non deve stupire, quindi, che le due torri siano totalmente diverse tra loro: linee sinuose e pannelli in vetro per Ginger, pietra e finestre asimmetriche per Fred. Quest’ultima torre è dotata anche di una “chioma”, una sorta di nido realizzato in metallo intrecciato.

Il resto della struttura è formato da 99 pannelli di cemento di forme e dimensioni diverse, perfetto esempio dello stile decostruttivista – anche se i due architetti preferivano definirlo neo-barocco. Le cornici intorno alle finestre vogliono dare un senso di tridimensionalità, così come le linee delle facciate, così da confondere la prospettiva e diminuire il netto contrasto con gli edifici circostanti.

Per una galleria di immagini dell’opera:
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