Detrazione serramenti 2020: cos’è e chi lo può richiedere?

La detrazione serramenti per l’anno fiscale 2020 prevede delle agevolazioni fiscali in fase di dichiarazione dei redditi. Come funziona quello che da molti è stato chiamato Bonus serramenti, e quali categorie di intervento sono incluse nelle disposizioni legislative?

Detrazione serramenti: cos’è e chi lo può richiedere

La detrazione fiscale del 50% sull’acquisto e posa di infissi e serramenti è un’agevolazione che permette alle persone fisiche di detrarre dall’IRPEF, ossia l’imposta sul reddito delle persone fisiche, fino alla metà delle spese sostenute per interventi edilizi, volti ad incrementare l’efficienza energetica dei locali.
Possono fruire di tale beneficio fiscale i soggetti privati che, nel corso dell’anno 2020, provvedano a far sostituire nelle proprie abitazioni porte, finestre e portoni di ingresso, nell’ambito di una ristrutturazione edilizia.

Ciò vuol dire che, se un privato cambia le finestre e porte finestre di casa, spendendo per la fornitura e posa un totale di 10.500 euro, potrà portare in detrazione, dall’IRPEF dovuta, un importo di ben 5.250 euro.

É corretto affermare, quindi, che posando nuovi infissi, si ottengono contemporaneamente almeno 3 risultati:

– si aumenta l’efficienza energetica della propria abitazione, poiché i serramenti e gli infissi nuovi, soprattutto se in pvc, hanno un alto isolamento termico, dovuto a una minore dispersione di calore. Pertanto, occorre meno dispendio di energia per mantenere gli ambienti a una temperatura costante;

– si incrementa il valore della casa, perché gli infissi nuovi sono esteticamente riconoscibili e, indipendentemente dalla marca e dal modello, conferiscono un valore aggiunto all’aspetto generale dei locali. Inoltre, le finestre e le porte finestre di nuova generazione hanno una bassa trasmittanza termica, che aumenta l’efficienza energetica di un’abitazione;

– a fronte di un pagamento totale di 10.500 euro, l’importo speso, in realtà, per la fornitura e posa sarà di 5.250 euro, perché l’altra metà verrà rimborsata, nel corso degli anni, in forma di minor debito o credito IRPEF, in sede di dichiarazione dei redditi.

La detrazione serramenti per l’anno 2020: come funziona dal lato operativo?

Vediamo nel dettaglio quali sono i passaggi che la legge prevede per ottenere i benefici fiscali per la sostituzione e posa dei serramenti.

Quando si effettua il pagamento per la fornitura e posa, le modalità ammesse, pena la decadenza dall’agevolazione, sono esclusivamente il bonifico bancario o postale, individuato dagli istituti bancari in un’apposita categoria, quella del “bonus ristrutturazione”. Il bonifico cosiddetto parlante deve infatti obbligatoriamente indicare:

– gli estremi della legge a cui si riferisce il pagamento, in questo caso quella relativa alla ristrutturazione che dà diritto alle detrazioni del 50%;

– dati dell’azienda che ha eseguito la fornitura, quali ragione sociale, partita IVA, indirizzo, telefono, e-mail;

– la causale del bonifico, con il riferimento al numero della fattura e la data di emissione.

Tra la documentazione da raccogliere e consegnare al CAF o al commercialista per la dichiarazione dei redditi, è necessaria anche la ricevuta dell’invio della pratica all’ENEA, trasmessa in modalità telematica.
Tale domanda contiene, tra i dati salienti, quelli relativi alle caratteristiche dei serramenti e in che misura questi contribuiscono ad aumentare l’efficienza energetica dei locali.

Per le detrazioni fiscali occorre conservare la fattura di acquisto, il bonifico e la pratica ENEA, compilabile in autonomia o con la collaborazione di un tecnico serramentista.
Sono 10, infine, gli anni in cui viene distribuito il recupero fiscale per la spesa di sostituzione dei serramenti, e che deve far capo a un unico soggetto.