Domandarsi se la propria casa è adeguatamente protetta dall’inquinamento acustico proveniente dall’esterno è opportuno, ma è anche lecito chiedersi se l’abitazione fornisce il giusto comfort al suo interno.
Considerando il recente rapporto stilato da AEA, l’Agenzia Europea dell’Ambiente, i dati relativi alla presenza di fonti di inquinamento acustico domestico sembrano piuttosto preoccupanti.
Se trascurato, l’inquinamento acustico generato all’interno delle mura domestiche potrebbe influire in modo negativo sul benessere generale di chi vi abita, specialmente in una prospettiva di medio-lungo periodo.
Lo studio AEA sull’inquinamento acustico domestico: qualche dato nel dettaglio
Analizzando i punti salienti del report predisposto e diffuso da AEA, emerge che oltre il 20% della popolazione europea è sottoposta a fattori di inquinamento acustico, provenienti sia dall’esterno che dall’interno delle mura domestiche, il luogo che teoricamente dovrebbe costituire la maggiore protezione per una persona.
Una delle conseguenze della prolungata esposizione a inquinamento acustico sarebbe addirittura la morte prematura, stimata in ben 12.000 casi, sempre a livello europeo.
Altri effetti di questo fenomeno sono stati identificati nei disturbi cronici del sonno e in una condizione di irritabilità cronica, che affligge ben 22 milioni di individui.
Inquinamento acustico: perché non devi sottovalutarlo
Alla luce di questi dati, un elemento evidenziato nello studio riguarda anche la generale tendenza a sottovalutare l’inquinamento acustico come minaccia al benessere e alla salute.
I motivi sono legati a un’errata valutazione della problematica, che in molti ritengono derivare da altre cause; inoltre, gli effetti dannosi dell’inquinamento acustico domestico sono spesso indiretti e non immediatamente a esso riconducibili.
Quindi, è lecito domandarsi se le morti premature stimate dall’AEA non siano, in realtà, molto più numerose.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’inquinamento acustico sarebbe la seconda fonte di rischio per la salute degli esseri umani, subito dopo l’inquinamento atmosferico; ciò sembrerebbe confermare l’entità del fenomeno, a livello mondiale.
La casa: un ambiente unico e da proteggere e che deve proteggere
Quando le minacce alla salute provengono dall’esterno, la casa è istintivamente il luogo in cui rifugiarsi. Ma se l’inquinamento acustico è prodotto nella propria casa, la questione va affrontata con la massima delicatezza, perché è qui che ci si riposa e si trascorrono diverse ore della giornata, soprattutto durante il sonno.
Risulta opportuno domandarsi, a questo punto, se l’abitazione in cui si vive garantisca le adeguate protezioni dall’inquinamento acustico, analizzando quali siano le principali fonti di rumore.
Le fonti di rumore domestico: come proteggersi
Per proteggerti dall’inquinamento acustico domestico, il primo passo da seguire è verificare la qualità degli infissi: la loro struttura è adeguata a isolare l’interno dai rumori provenienti dall’esterno?
E, inoltre, quali sono le caratteristiche che un infisso deve possedere per tutelare al massimo la tranquillità e il benessere di chi abita nella casa?
Se vivi in un contesto piuttosto rumoroso, con affaccio su una strada principale o uno snodo cittadino trafficato, l’installazione di doppi serramenti potrebbe costituire un’ottima soluzione.
Prima di tutto, assicurati che i serramenti interni siano dotati di doppi vetri e che la struttura sia realizzata in materiali isolanti, come il legno e il pvc.
A questo punto, potresti considerare l’ipotesi di acquistare e far installare una doppia protezione, costituita appunto da un altro serramento, che rappresenta un ulteriore baluardo di protezione nei confronti dell’inquinamento acustico.