Plexiglas per verande: pro e contro

Plexiglass o vetro per la chiusura della veranda

Noto con svariati nomi commerciali, il plexiglass è una delle materie plastiche di maggior consumo a partire precisamente dal 1933, quando fu lanciato sul mercato. La notevole trasparenza, la flessibilità e la resistenza agli urti fanno del plexiglass il naturale sostituto del vetro. In particolare questo materiale viene impiegato nella realizzazione di parapetti, pannelli divisori e chiusure per verande.
Per sfruttare anche in inverno uno spazio esterno come il terrazzino o il giardino d’inverno, hai la possibilità di ricorrere essenzialmente a due materiali per la chiusura e la copertura: il vetro e il plexiglass. Se è vero che il vetro è apprezzato soprattutto per la sua trasparenza, forse non sai che il plexiglass non ha rivali in questo senso. Ma andiamo con ordine e valutiamo punti di forza e note dolenti del plexiglass impiegato per chiudere le verande.

Pro del plexiglass

Nell’immaginario comune il vetro è associato a trasparenza e fragilità, anche se determinate lavorazioni ne garantiscono maggiore solidità. Il plexiglass è stato concepito agli inizi del Novecento per migliorare le caratteristiche tecniche del vetro e in effetti presenta una trasparenza superiore: il suo coefficiente di trasparenza è 0,93, mentre quello del vetro va da 0,80 a 0,90. Pensa che il plexiglass è persino più trasparente del cristallo. Per cui dalla tua veranda in plexiglass avrai una visuale più chiara dell’ambiente circostante.
Se i tuoi figli sono soliti giocare a pallone in veranda o immediatamente fuori, potresti considerare la possibilità di ricorrere al plexiglass, materiale particolarmente resistente agli urti e all’erosione. Rispetto al vetro comune, il plexiglass ha una resistenza all’urto superiore fino a 7 volte. D’altra parte il vetro sottoposto a tempratura vanta una resistenza altrettanto buona. Il plexiglass si può considerare a tutti gli effetti infrangibile, ma il consiglio è di evitare gli spessori ridotti e un utilizzo pluridecennale.
Ti basti pensare che una lastra in plexiglass dello spessore di 4 mm ha una resistenza di ben 12 joule, pertanto un metro quadro di questo materiale può sopportare un carico di 150 kg. Ecco perché puoi tranquillamente utilizzare il plexiglass anche per la copertura di una veranda collocata in zone ad alta nevosità.
Al pari del vetro, il plexiglass ti offre estrema versatilità di impiego. Se intendi chiudere una volta per tutte la tua veranda, opta per i pannelli fissi. Installando invece pannelli scorrevoli, avrai la possibilità di sfruttare al meglio gli spazi e arieggiarli convenientemente. In alternativa potresti ricorrere ai pannelli in plexiglass a soffietto, che tuttavia hanno lo svantaggio di limitare la visuale sull’esterno.

Conto del plexiglass


Arriviamo alle noti dolenti delle chiusure in plexiglass per verande. A differenza del vetro, il plexiglass si graffia e si riga con una certa facilità e ciò potrebbe costituire un problema anche in termini di trasparenza sul lungo periodo. Per rimuovere i graffi, è possibile sottoporre il plexiglass a lucidatura periodica. Lo stesso uso di detergenti aggressivi può compromettere irrimediabilmente la trasparenza di una superficie in plexiglass. È vero che questo materiale è oltremodo resistente, ma è altrettanto vero che una prolungata esposizione agli agenti atmosferici e ai raggi solari può generare deterioramenti fino alla formazione di crepe.
Una delle criticità maggiori di una superficie in plexiglass esposta continuamente al sole resta però la tendenza all’ingiallimento, altro malus capace di abbassarne con il tempo la naturale trasparenza. Dopo 10 anni di utilizzo un pannello in plexiglass può perdere fino all’1% della sua trasparenza, mentre una lastra in vetro non subisce variazioni in questo senso. È questo il motivo per cui la stragrande maggioranza delle case produttrici ti garantiscono la perfetta trasparenza per i primi 10 anni.