Quando conviene incassare subito il bonus casa e il superbonus

Hai diverse opzioni di beneficiare del Bonus Casa 2020 o del Superbonus al 110%: puoi usufruire della detrazione in dichiarazione dei redditi, puoi cedere il credito a un intermediario finanziario oppure puoi godere del prestito ponte.

Ecco quando ti conviene incassare subito l’agevolazione fiscale e cosa devi considerare nella scelta della opzione a te più congeniale.

Detrazione diretta o cessione del credito?

Hai intenzione di effettuare lavori di ristrutturazione sulla tua abitazione entro il 31 dicembre 2021, per esempio montando infissi performanti che ti facciano guadagnare ben due classi energetiche? Ebbene, puoi utilizzare direttamente la detrazione fiscale sfruttandone tutto il suo valore nominale oppure puoi scegliere di cedere il credito d’imposta ad altri soggetti, ovvero intermediari finanziari come gli istituti di credito. In quest’ultimo caso tuttavia potrai beneficiare soltanto dell’80% del valore nominale del credito, ma godrai anche di un vantaggio innegabile: potrai monetizzare nell’immediato.

Incassare subito l’agevolazione: pro e contro

Se per esempio entro la fine del 2021 spendi 10.000 euro per ristrutturare casa, hai diritto a una detrazione al 50% e cioè 5.000 euro da dividere in 10 rate annue da 500 euro ciascuna a partire dalla dichiarazione dei redditi 2021. Ipotizzando però un’inflazione all’1%, nel 2030 potrai recuperare qualcosa meno degli effettivi 5000 euro, mentre con un’inflazione al 2% recupererai ancora meno. La cessione del credito alle Poste o a una banca ti permette invece di monetizzare subito l’80% di questi 5000 euro e cioè 4000 euro. La prospettiva sarebbe particolarmente felice, se non fosse che questa soluzione porta con sé anche una serie di oneri che devi prendere in considerazione. Per esempio, in caso di cessione del credito l’istituto finanziario cui ti rivolgi esigerà l’apertura di un conto corrente e ti proporrà l’acquisto di prodotti finanziari come la polizza assicurativa sulla vita.

Gli inconvenienti della detrazione in 10 anni

Se da una parte non dovesse allettarti l’idea di aprire un conto corrente con la banca alla quale intendi cedere il credito d’imposta, d’altra parte devi considerare che non sempre potrai sfruttare a pieno la detrazione diretta. Tanto è vero che se dovessi vendere la tua abitazione prima del 2030 le agevolazioni fiscali passerebbero all’eventuale acquirente, salvo diverso accordo tra le parti al passaggio dell’immobile. In caso di morte del beneficiario, la detrazione si trasferisce agli eredi soltanto se questi ultimi conservano la detenzione del bene e cioè se non ne sono locatari. Peraltro se diventi incapiente, per esempio se il tuo reddito si abbassa di molto o si azzera, potrai cedere il credito anche dopo il 2021.

Cessione coperta dal prestito ponte

Se la prospettiva decennale non ti va a genio e vuoi incassare subito l’agevolazione fiscale senza passare attraverso la cessione del credito d’imposta, puoi decidere di beneficiare del prestito ponte. Si tratta di un’opzione indicata per quanti non possono o non vogliono sostenere la spesa complessiva dei lavori di ristrutturazione. In pratica potrai farti anticipare dalla banca ciò che ti spetterebbe in caso di cessione del credito d’imposta e in questo modo potrai pagare i lavori senza metter mano al portafogli. Lo svantaggio in questo caso, ammesso che la pratica abbia esito positivo, è che dovrai tener conto del costo del prestito per famiglie e condomini. Questo finanziamento prevede l’applicazione di un Taeg del 2,5-3% su base annua. Il prestito ponte fa al caso tuo se intendi acquistare un immobile da ristrutturare e sei già aggravato dal mutuo.