Ristrutturazioni sì, ma con standard energetici elevati

Nel 2019 si sono riscontrati ottimi dati per quanto concerne il mercato immobiliare ed in particolar modo sui volumi di compravendita legati ad immobili di maggior qualità energetica. Un trend che era stato già riscontrato negli anni precedenti e che quindi trova conferma. Tuttavia, ci sono diversi interrogativi per quanto riguarda il futuro, soprattutto in ragione della crisi economica innescata dall’emergenza sanitaria del contagio da coronavirus. Come hanno avuto modo di evidenziare diversi esperti del settore, la crisi innescata dal coronavirus al momento non permette di avere certezze sul futuro del settore.

Nel 2019 trend positivi sulla qualità energetica degli immobili transati

Secondo quanto emerso dal rapporto sull’andamento del mercato immobiliare urbano e sulle previsioni di mercato redatte da Enea in collaborazione con l’Istituto per la competitività e con la Federazione Italiana Agenti immobiliari, nel 2019 sono emersi numeri davvero incoraggianti. L’indagine è stata effettuata su un campione di oltre 800 agenti immobiliari e si sono potuti apprezzare riscontri incoraggianti sia per quanto riguarda il segmento delle nuove abitazioni, sia per quanto concerne le ristrutturazioni di vecchi immobili. Nello specifico, l’80% delle transazioni immobiliari riguardanti le nuove abitazioni sono state effettuate con unità abitative rientranti nelle classi energetiche A e B, ossia il top sotto questo punto di vista. Un risultato che poteva essere atteso in quanto è frutto anche delle normative italiane che obbligano i costruttori a seguire delle precise norme per quanto concerne la qualità dell’efficienza energetica. Bisogna anche tener in conto che un immobile con efficienza energetica elevata, acquista e mantiene nel tempo un maggiore valore di mercato per cui sarà più semplice rivenderlo eventualmente.

L’efficienza energetica degli immobili ristrutturati

I dati del rapporto 2019 sulle transazioni immobiliari hanno palesato ottimi risultati anche per quanto concerne il settore delle ristrutturazioni. Sempre più italiani hanno deciso di porre maggiore attenzione alla tematica dell’efficientamento energetico non solo per migliorare il comfort interno di una unità abitativa, ma anche e soprattutto per abbattere in maniera cospicua i consumi energetici in bolletta. Entrando maggiormente nel merito, il 36% degli immobili ristrutturati rientrano nella categoria più performante per quanto concerne l’efficienza energetica facendo segnare un cospicuo balzo dal precedente dato che si attestava al 22%. Tuttavia, bisogna anche ricordare come, allo stato attuale delle cose, il mercato immobiliare sia soprattutto mosso ed alimentato dalle categorie energetiche meno performanti che rappresentano ancora il 70% del totale. Analizzando in maniera più approfondita i dati relativi al settore delle ristrutturazioni, va rimarcato come il 40% dei monolocali presentava classe energetica G, percentuale che scendeva al 37% per quanto riguarda i trilocali, al 34% per quanto concerne le ville unifamiliari e al 24% per le villette.

Il mercato immobiliare italiano ancora caratterizzato da scarsa qualità energetica

Nonostante la conferma di un trend in continua crescita che purtroppo sembra essere destinato ad essere messo in dubbio dal covid-19, il mercato italiano è ancora una volta caratterizzato dalla scarsa qualità energetica degli edifici venduti o ristrutturati. In particolare, l’85% degli edifici quali monolocali, trilocali e bilocali rientra nelle classi energetiche D e G, mentre si scende al 73% per ville unifamiliari e villette. Come detto però il trend è in forte risalita in quanto nel 2018 gli immobili rientranti nelle categorie A e B erano il 28%, mentre nel 2019 sono diventati il 37%. Ulteriori riscontri positivi sono stati riscontrati focalizzando l’attenzione sul mercato dei nuovi immobili nel 2019, anno in cui si è registrato un nuovo record pari all’80% per quanto riguarda gli edifici con classe energetica A e B. Un picco che come abbiamo avuto modo di evidenziare in precedenza è stato soprattutto possibile grazie alle normative italiane in materie di standard di qualità per quanto concerne l’efficienza energetica dell’edificio.