Quanta confusione sui componenti di una porta
Non si contano i casi in cui si chiama “porta” quella che in realtà è soltanto la sua anta o al massimo l’insieme delle ante. La confusione terminologica è così comune che vale la pena di diradare le ombre per mettere a fuoco tutti i componenti di una porta. Conoscere gli elementi fondamentali e accessori di una porta può servirti anche a formulare un giudizio sul tuo sistema di chiusura o eventualmente su quello che desideri montare.
Tanto per cominciare, è d’obbligo un chiarimento preliminare sull’uso comune dei termini “serramento” e “infisso”, che in tanti considerano come perfetti sinonimi. Ti basta considerare che per infisso s’intende la struttura fissa e ancorata al muro, mentre il serramento fa riferimento alla parte mobile, che di solito è un’anta fissata al telaio per mezzo di cerniere. Ecco allora che quando parli di porta, così di qualsiasi altro sistema di chiusura, stai parlando della coppia formata da infisso e serramento.
Controtelaio e telaio, i componenti fissi di una porta
A loro volta l’infisso e il serramento di una porta si compongono di una serie di elementi che prenderemo in considerazione. L’elemento che connette la parte muraria all’infisso è chiamato controtelaio o falso telaio, ma potresti conoscerlo anche con i nomi di opera morta o cassamatta. Comunemente per controtelaio s’intende la struttura fissa di porte scorrevoli interno muro. Al di là della terminologia, il controtelaio è importante perché favorisce l’isolamento termico, contrasta l’infiltrazione di acqua e consente di eliminare le eventuali irregolarità che la muratura dovesse presentare.
Quando presente, il controtelaio è ancorato direttamente al telaio fisso, che a sua volta si compone di due elementi: i montanti, ancorati agli stipiti; la traversa, elemento orizzontale che è ancorato all’architrave. Va da sé che l’installazione a regola d’arte di un controtelaio agevola il montaggio di un telaio, ma le eventuali difficoltà di una parete irregolare possono essere aggirate anche ricorrendo a un telaio telescopico con sistema ad incastro. Grazie a quest’ultimo, potrai montare una porta senza fare uso di viti a vista.
Componenti di una porta: coprifili, cerniere e guarnizioni
Se ti stai chiedendo com’è possibile eliminare le eventuali interruzioni e gli scarti tra telaio, controtelaio e muratura, ebbene la risposta è il coprifilo. Si tratta di un componente della porta che forma una cornice attorno all’anta o all’insieme delle ante. Ricorrendo a una porta filomuro, potrai eliminare in un sol colpo coprifili e cornici, mentre le cerniere diventano invisibili.
Le cerniere collegano l’anta al telaio e fissano il senso di rotazione di una porta. In commercio si trovano cerniere reversibili, grazie alle quali potrai scegliere il senso di apertura anche dopo la posa del telaio. Le cerniere Anuba sono registrabili e ti consentono di regolare l’anta sia in altezza sia in profondità.
L’anta, componente mobile di una porta
Alle cerniere viene fissata l’anta, unico elemento mobile della porta. A seconda della tipologia di apertura, avrai a che fare con una o più ante che ruotano attorno a differenti assi: l’anta della porta rototraslante gira su se stessa, l’anta della porta a bilico ruota su un perno, mentre le ante della porta a libro si impacchettano su se stesse. Per non parlare delle ante che si aprono sia a tirare sia a spingere, in perfetto stile saloon country.
Sulla battuta interna del telaio vengono alloggiate le guarnizioni della porta, che in genere sono realizzate in gomma e hanno il compito di ammortizzare gli urti tra telaio e anta battente. La maniglia viene fissata in corrispondenza della serratura, che può essere normale o magnetica.