Il vetro sottovuoto è l’ultimo ritrovato tecnologico nel settore dei serramenti: è così performante che quando verrà perfezionato potremmo anche dire addio ai vetri a doppia e tripla lastra. Perfetto per gli edifici di valore storico-artistico, il vetro sottovuoto ha uno spessore ridotto ed eccellenti proprietà termoacustiche. Ecco perché potrebbe rivoluzionare il settore e quali sono i limiti che la ricerca sta cercando di superare.
Vetro sottovuoto per la salvaguardia del patrimonio storico
Fino a qualche anno fa era impensabile ottenere dei tripli vetri dallo spessore di una lastra singola. Il vetro sottovuoto risponde proprio a questa esigenza e in particolare consente di installare infissi moderni anche in quegli edifici storici in cui non è possibile modificare il telaio originale. Se fino a pochi anni orsono non potevi installare un vetro a doppia o tripla lastra su infissi antichi e di pregio senza comprometterne l’estetica, oggi puoi farlo. In fondo il vetro sottovuoto ha all’incirca l’ingombro di una lastra singola, ma ti garantisce l’isolamento termoacustico di un vetrocamera moderno.
Com’è fatto il vetro sottovuoto
Il vetro sottovuoto è composto da due lastre stratificate separate da un’intercapedine sottovuoto spessa appena due decimi di millimetro. Il risultato è una lastra poco più spessa del caro vecchio vetro singolo, ma che assicura prestazioni sensazionali. Il motivo è presto detto: anche se minimo, il vuoto è in grado di limitare sensibilmente la dispersione termica ed è questa la ragione per cui bastano 0,2 mm per eguagliare le prestazione di un vetrocamera classico. Un vetro sottovuoto di 6 mm, cioè 3 mm per lastra più 0,2 mm di intercapedine, ti garantisce lo stesso potere isolante di un vetrocamera da ben 50 mm.
Innovative applicazioni pratiche del vetro sottovuoto
Grazie al vetro sottovuoto, potrai ottenere eccellenti prestazioni termoacustiche senza cambiare il telaio originale e quindi senza installare ingombranti vetri a doppia o tripla lastra. Potrai procedere alla riqualificazione energetica di dimore antiche ed edifici storici senza comprometterne l’estetica della facciata. Vero è che il vetro sottovuoto si rivela prezioso anche ai piani alti in cui non è possibile accedere con una gru per il trasporto delle pesanti vetrate panoramiche.
Distanziali microscopici e bordo perimetrale
C’è un piccolo difetto che la ricerca tecnologica sta cercando di limare. Guardando il vetro sottovuoto a distanza ravvicinata, noterai delle micro-palline di materiale trasparente. Si tratta dei distanziali che impediscono alle lastre di toccarsi e restano a vista, per microscopici che siano. Beninteso, questi distanziali sono in fase di ulteriore miniaturizzazione, per cui fra qualche anno potrebbero essere completamente invisibili. Anche il bordo perimetrale del vetro sottovuoto è visibile, ma è circa la metà di quello presente in un vetrocamera tradizionale.
Limiti dimensionali del vetro sottovuoto
I primi campioni di vetrosottovuoto presentavano dimensioni ridotte, mentre oggi si è giunti a produrre lastre fino a 1,5 x 2,5 metri, ma niente impedisce che fra qualche anno si possano realizzare vetrate panoramiche dalle stesse caratteristiche tecniche. Oltra ai distanziali a vista e agli attuali limiti dimensionali delle lastre di vetro sottovuoto, il limite di questo prodotto innovativo è dato dal prezzo non proprio contenuto. Niente paura, tempo pochi anni e sarà abbattuto anche il costo, così come sono stati miniaturizzati i distanziali, sono state aumentate le dimensioni delle lastre ed è stata eliminata l’antiestetica valvola che risucchiava l’aria per creare il sottovuoto.