Per chi non lo sapesse bisogna precisare che spesso si sentirà parlare di porte REI, o di “fire door”, sono appunto le porte tagliafuoco. Considerate tali perché hanno una resistenza al fuoco notevolmente elevata e devono rispettare determinati standard qualitativi e funzionali, nonché attenersi alle normative in materia.
Caratteristiche principali delle porte tagliafuoco
Una porta tagliafuoco per essere funzionale alle prestazioni che ci si aspetta deve rispettare in modo indiscusso alcuni parametri.
Vediamo i principali.
- Alta resistenza al fuoco.
- Capacità di isolare le fiamme scatenate da un incendio.
- Chiusura autonoma: devono chiudersi immediatamente in caso di pericolo.
In effetti, per ricondurci al nome con il quale vengono chiamate queste porte ossia REI, le stesse prestazioni di cui sopra si riconducono all’acronimo REI con il quale definiamo appunto una porta tagliafuoco. È interessante comprenderne il vero significato:
- R: Resistenza Strutturale.
- E: Ermeticità.
- I: Isolamento.
La Resistenza strutturale indica che le porte tagliafuoco sono costruite in modo tale da non pregiudicarsi neppure in caso di incendio molto esteso e copioso.
L’Ermeticità non bisogna confonderla con il normale senso della parola, difatti la porta tagliafuoco deve essere ermetica non in quanto sigillata ma perché capace di trattenere le fiamme e il fuoco in generale.
L’Isolamento è inteso come termico, la porta REI deve garantire la non trasmissione del calore nella parte opposta alla porta riducendo al minimo le ondate di calore derivanti dal fuoco.
Negli edifici pubblici, in luoghi di lavoro particolari e ambienti comuni e affollati è importante prevedere l’installazione delle porte tagliafuoco.
Esse sono da considerarsi una parte fondamentale del cosiddetto sistema di protezione passiva, oltre a ridurre il diffondersi delle fiamme, e anche del fumo, riescono a isolare completamente il compartimento incendiato permettendo alle persone di mettersi in salvo.
Grazie alle porte tagliafuoco, si potrà uscire dall’edificio in fiamme senza grandi problematiche anche prima dell’arrivo dei vigili del fuoco, ne consegue che come prevenzione e sicurezza sono imprescindibili.
La normativa
Le normative di legge cui fanno riferimento le porte tagliafuoco (REI) sono tutte contenute all’interno del DM 16-02-2007 senza dimenticare le direttive europee UNI EN 13501 e EN 1634.
È stabilito che queste porte devono:
- avere una precisa classificazione circa la resistenza alle fiamme di particolari materiali e prodotti impiegati nella costruzione
- sono obbligatorie in certe strutture come ospedali, garage, alberghi e uffici pubblici
- devono essere omologate
- le porte REI 60 (il numero indica i minuti) devono essere installate nei locali più a rischio contenenti magari gruppi elettrogeni e/o materie combustibili
- le REI 30 vanno bene in determinate camere e luoghi comuni
- vi sono poi i piani interrati che generalmente richiedono una porta tagliafuoco indicante il numero 60, visto il rischio di restare intrappolati e dover risalire il piano
- esistono anche le REI 90, 120 e 180, saranno i tecnici installatori a decidere quanti minuti occorrono all’auto-chiusura della porta in base al locale in cui è collocata.
Al pari delle porte anti-panico, le tagliafuoco, devono anche rispettare la resistenza all’urto e all’impatto, l’auto-chiusura e i livelli di radiazione. Sono tutte valutazioni e parametri che vi saranno suggeriti senza problemi dalla ditta competente in materia.
Altri consigli utili
Come detto, lo staff tecnico saprà indicarvi tutte le caratteristiche migliori a seconda del locale in cui installare le porte tagliafuoco.
Ne esistono di molte dimensioni, da un minimo di 60 cm a un massimo di 2 metri e 65 dipende se saranno porte REI a 1 battente o a 2.
I prezzi naturalmente variano in base alle misure indicate, possono arrivare fino a 360 € al metro quadro per quelle in acciaio o molto meno per dimensioni inferiori.
La cosa fondamentale è, preventivi a parte, che le porte tagliafuoco siano efficaci nella loro funzione principale: isolare l’ambiente incendiato e consentire un giusto quantitativo di ossigeno dall’altra parte, ritardando il contatto con fumo e fiamme e rendendo molto più agevole e sicura l’evacuazione.